BARCARIOLO, P. Itinerari di carità, Ed. Nuova Scintilla, Chioggia (Venezia), 1996.

Recensione

Da P. Padre Emilio alle Serve di Maria Addolorata: 
i medesimi "Itinerari di carità" sulle nostre strade 

Il tripode è acceso. Il treppiede è stato forgiato. Le immagini s'affacciano alla mente con la notizia della pubblicazione del terzo libro si suor Paola Barcariolo, tutti omaggio al sacerdote oratoriano clodiense Emilio Venturi, fondatore insieme alla maestra Elisa Sambo della Congregazione delle suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia nell'anno1873. Quest'ultima fatica si intitola Itinerari di carità. 

L'industriosa autrice aveva iniziato l'approccio al fondatore con il volume Un uomo tra le calli (1990). Esso costituisce la biografia del Venturini, seguito nel suo itinerario storico (1842-1905), sondato nella sua interiore spiritualità, descritto nella sua versatile attività pastorale e culturale. Quella biografia lumeggia un uomo e sacerdote che passò beneficando tutti. Imponente è la seconda opera della Barcariolo, indagine massiccia come una tesi di laurea – quale in realtà è per il magistero in teologia presso la facoltà romana "Marianum" – sulla mariologia del sacerdote clodiense. Infatti, si intitola La Vergine Maria nell'omiletica del servo di Dio Emilio Venturini (1995). Dopo la presentazione di vita e scritti del personaggio, l'autrice si dilunga nello studio e nella edizione delle fonti letterarie autografe del Venturini e poi si cimenta nell'analisi sistematica del suo pensiero mariano. Sebbene si tratti di teologia mariana acquisita, la personalizzazione della dottrina da parte del Venturini non va esente da interessanti sorprese. L'appellativo che risalta nel titolo di questo opus forse incuriosisce: "servo di Dio" è denominato colui del quale è avviato il processo di beatificazione che per il Venturini iniziò a Chioggia il 9 marzo 1996. 

Il terzo contributo alla conoscenza del Venturini è dunque l'antologia freschissima di stampa Itinerari di carità. Se ne fa autorevole supporto l'editrice locale Nuova scintilla. Il titolo apre la visuale su una traiettoria intervallata nelle tappe che qualificano la più alta testimonianza evangelica, ossia la carità. I capitoli dell'antologia, infatti, si snodano nella successione di questi appuntamenti con quel massimo comandamento evangelico: carità valore primario (la via dell'amore), fonti della carità (preghiera, ascolto della parola, vita sacramentale), il prezzo della carità (croci e sacrifici), un luogo di carità (la Congregazione fondata dal Venturini); poi i titoli che sebbene non ripetano l'insistito denominatore comune carità lo completano: un'amicizia, poveri con i poveri, obbedienza; infine un ritorno anche verbale: servizio dalla carità. 

Il sottotitolo, per evitare una dicitura troppo lunga e per spiegare senza indugio il titolo, affascinante però vago se non trovasse esplicitazioni, è stato risolto con due lemmi o proposizioni. La prima è una presentazione: Serve di Maria Addolorata di Chioggia e intende tracciare il sito dove si diramano gli itinerari della carità. La seconda è una individuazione: ispirazioni alle origini e nella attualità e intende circoscrivere l'arco di quegli itinerari, tenuto compatto e riscontrato continuativo tramite la sottile vibrante animazione delle ispirazioni. In questo sottotitolo la preposizione alle vorrebbe lumeggiare il punto di partenza solido e consolidato al quale attingere, ossia momenti della esperienza evangelica del Venturini e primi tempi di sussistenza dell'istituto da lui avviato e sono le origini. 

La preposizione nella vorrebbe significare il patrimonio odierno, frutto di accostamento dinamico a storia e tradizione, elaborazione aggiornata di ispirazioni sostanziali costanti che persistono e perseverano nella quotidianità ed è lo spazio di vita e di azione che si dipanano nella attualità, cioè nelle fonti della spiritualità della Congregazione che scaturiscono nel tempo presente, le quali sono prevalentemente le costituzioni o regola di vita, vertice magisteriale massimo in ogni istituto di vita consacrata. Qualcuno dirà che siffatta titolazione è un poco lambiccata: importante è che il lettore sia edoto intorno al tema che gli è proposto e informato subito della modalità con le quali esso viene sviluppato. Ma lo sviluppo non è affatto lambiccato. Anzi, procede liscio e lineare. L'autrice ha scelto la semplicità: stile semplice nel citare testi delle origini e dell'attualità, nel commentare e argomentare, nel confrontare ieri e oggi e porre interrogativi. 

Di questo libro finalità è la formazione permanente all'interno dei conventi. Ma finalità aperta è la conoscenza d'una spiritualità come quella del Venturini e delle Serve di Maria Addolorata clodiensi; nonché l'utilizzo di ispirazioni valide nell'attualità e condivisibili per il proprio itinerario di carità, percorso ineludibile di ogni discepolo dell'evangelo e seguace di Cristo. Anche questo libro è evento culturale per la città di Chioggia: nessuna pretesa di grandeur, ma tributo di onore a un cittadino che amò e servì la sua città; incoraggiamento per la testimonianza di valori, oggi negletti eppur agognati, che propongono e perseguono le Serve di Maria Addolorata di Chioggia. 

E dunque il tripode acceso illumina una figura ed un'esperienza quale quella del sacerdote Emilio Venturini. Il treppiede forgiato si assesta quale piedestallo per collocare alla vista di tutti il personaggio orientato verso un futuro che è attualità d'una famiglia religiosa, le suore Serve di Maria Addolorata.

P. Luigi De Candido 
Ordine Servi di Maria

Presentazione

Camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore (Efesini 5,2). 
Questa esortazione di san Paolo ai cristiani della disponibile e zelante comunità asiatica di Efeso illumina il titolo del terzo libro di suor Paola Barcariolo Itinerari di carità. Serve di Maria Addolorata di Chioggia: ispirazioni alle origini e nella attualità. 
L'Apostolo è maestro nel segnalare i fallimenti della carità; è entusiasta nel convincere della bontà di esiti di carità. Il vegliardo Giovanni, verificando il cammino delle chiese pentecostali nella storia e scrutando i profondi abissi del divino, scolpisce sulle tavole del cuore umano la verità definitiva della carità: Dio è agàpe (1Giovanni 4,16). Ed è l'unica volta nelle sante Scritture in cui verbo umano osa tanto ardimento: Dio è agàpe, Dio è caritas, Dio è amore traducono i linguaggi antichi e l'attuale. Ognuna di queste parole possiede sfumature proprie, oltre il nucleo comune. Agàpe è accoglienza e condivisione, sentimento affettuoso e preferenziale. Caritas è tenerezza, persona cara e preziosa. Amore è affetto, amicizia, passione, desiderio, altruismo, bellezza... 
Il nucleo centrale del linguaggio biblico supera la sfera del sentimento e personalizza: Dio è carità; Dio è amore. 
Frequentissime sono le dichiarazioni o le nostalgie, le esperienze o le rivendicazioni, i messaggi che Dio ama, che l'amore scende da Dio e a Dio può salire, che l'amore avvicina a Dio e genera i fratelli... Dio è carità, Dio è amore costituisce una affermazione unica e sostanziale, dunque sufficiente nella unicità senza ripetizione della parola rivelata di Dio, il quale assicura di essere amore e carità; parola rivelata che consente l'esperienza del Dio amore e carità. 
All'inizio della storia dell'antico popolo di Dio — l'isolato Israele che il Signore si accingeva a liberare dalla schiavitú ed a condurre, dopo una itineranza di purificazione e maturazione nei deserti, alla terra promessa — Jahwé rivela se stesso all'attonito Mosè: io sono colui che sono (Esodo 3,14). Ai primi passi del cammino del nuovo popolo di Dio raccolto da tutte le genti, la rivelazione antica si completa, condensando l'evangelo di Gesú nella contemplazione ed esperienza di Dio che sussurra: io sono colui che sono amore. 
Questa è l'atmosfera in cui si sviluppa ogni esistenza evangelica. Questa rivelazione dell'essere di Dio sostiene ogni esperienza mistica e ogni impresa di carità. 
Questo libro percorre alcune tappe dell'itinerario della carità al seguito di ispirazioni ed esperienza del sacerdote oratoriano di Chioggia Emilio Venturini (1842-1905), insieme a madre Elisa Sambo (1816-1897) fondatore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia (1873). 
Le suore clodiensi e gli amici vicini conoscono le vicende delle loro origini: queste pagine sono un promemoria. Esse si snodano in una riproposta antologica di parole del fondatore, che sorreggono il progetto attuale di vita. L'antologia è definita tramite citazioni e commenti. L'attualità o attualizzazione, guidata da una sintesi allusiva, resta aperta alla ricerca personale. 
Tale stile mette in una posizione dinamica chi prende tra mano il volume e si accosta ai vari capitoli, perché costituisce il proseguimento dell'occasione dalla quale esso è scaturito: la formazione permanente. 
Finalità del libro è la formazione permanente. Le Costituzioni vigenti (1986) delle Serve di Maria clodiensi dedicano un capitolo intero alla formazione permanente (cap. XX). Esso principia motivando la necessità della formazione permanente con le parole seguenti: la risposta alla vocazione religiosa non si esaurisce in un solo atto: al costante invito da parte di Dio deve rispondere la nostra continua accettazione del suo disegno di amore; perciò, per tutta la vita siamo impegnate nella formazione e nel perfezionamento di noi stesse (art. 165). 
Il medesimo capitolo conclude riepilogando: lo sviluppo personale si attua durante tutta la vita (art. 172). 
Il titolo del volume e dei singoli capitoli diventa ispiratore nell'opera promozionale della formazione permanente. Questa incessante plasmazione della persona potrebbe rinvenire ottimale direzione lungo l'itinerario della carità. 
Tale itinerario è percorso in parallelo tra il Venturini e la Sambo ieri e le suore oggi. Il filo conduttore è la carità, l'amore. Ma carità e amore sempre oltre e anzi all'origine di ogni pensiero e di ogni servizio: quella carità, quell'amore che è Dio medesimo. 
Il filo conduttore si dipana attraverso la titolazione delle varie porzioni del volume, che configura un progetto di formazione permanente lungo gli itinerari di carità. La carità è valore primario perché via di amore, percorsa da Dio per primo e poi dalla persona umana e pertanto sola cosa necessaria e che approda a perfezione e consacrazione. 
La carità scaturisce da fonti come la preghiera, l'ascolto della parola di Dio, la vita sacramentale. 
La carità ha un prezzo, soprattutto quello della croce e quello della vicinanza alle infinite croci. 
Tra i luoghi della carità eccelle la fraternità, anche quella che qualifica la Congregazione del Venturini. 
L'amicizia qualificata, la povertà con i poveri, anche l'obbedienza sono gradini nella ascensione della carità. 
Infine, ma non per ultimo, lo spirito di carità, ossia l'animazione del servizio tramite lo Spirito di Cristo. entare, nel rimandare. La semplicità, prima che un esito, è un proponimento. 
La semplicità del sussidio è in grado di mantenere viva affettuosa memoria delle origini: la fierezza della identità. La semplicità è capace di tenere vivace vigile attenzione all'attualità: la robustezza del carisma. Tali due valori sono vieppiú valorizzati dalla carità. 
La carità, dunque, è chiave di interpretazione delle ispirazioni alle origini e nell'attualità delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia. Del resto, la carità è chiave per aprire e interpretare ogni esistenza voluta e custodita da Dio che è amore. La carità è chiave per aprire e interpretare ogni tensione e intenzione evangelica perché Dio è carità. 
Il discepolo evangelico aspira ai doni piú grandi: la via migliore è l'itinerario della carità (1Corinti 12,31). 


Vicenza, 17 febbraio 1996 
Solennità dei Sette Santi Padri Fondatori dell'Ordine 
dei Servi di Maria. 

fra Luigi De Candido, osm