XVI Capitolo Generale Ordinario della Congregazione

SIGNIFICATO DEL LOGO DEL

XVI CAPITOLO GENERALE ORDINARIO

Il logo definitivo ha avuto anche il contributo di Mariangela Rossi che così si è espressa: Mi piaceva molto la freschezza del disegno di Suor Larissa fatto a mano, ho cercato di ravvivarne un po’ i colori come chiedeva madre Umberta e ho sostituito l’onda del mare con l’arcobaleno perché è un simbolo del cielo e mi piaceva che l’ancora invece di appoggiarsi al mare, si saldasse in cielo, visto che siamo “Opera di Dio”.

 

LA DESCRIZIONE DEL LOGO DA PARTE DI SUOR LARISSA.

 

Croce ad ancora. I primi cristiani hanno collegato (relazionato) la Croce ad ancora alla speranza, tema che ci accompagna in questo capitolo generale. Nella Lettera agli Ebrei la speranza è collegata per la prima volta al simbolo dell’ancora. Lo scrittore dice che abbiamo la ‘speranza’ posta davanti a noi, “come un’ancora dell’anima, ferma e sicura” (Ebrei 6,19-20).

L’ancora nell’iconografia cristiana è considerata un simbolo universale di fermezza, solidità, tranquillità e fedeltà. La leggera inclinazione della Croce vuole evidenziare il movimento del vento cioè dello Spirito Santo che dirige la sua Opera, la nostra congregazione.

La croce simboleggia la spiritualità di noi Serve di Maria Addolorata. Ed è colorata di giallo perché richiama la speranza per un ulteriore cammino.

Il colore magenta (ottenuto dal blu che richiama il cielo e il rosso la terra) con cui è rappresentata la figura di Maria richiama la relazione tra cielo e terra, mistero racchiuso nel grembo della Vergine: Gesù. Sant'Ambrogio di Milano descrive la fretta di Maria nel far visita alla cugina Elisabetta con queste parole: “La grazia dello Spirito Santo non ammette ritardi, ripensamenti”.

La figura di Elisabetta è di colore blu cielo in tono chiaro. Il blu indica la figura di Gesù nel grembo di Maria autore di tutta la speranza.

Le figure di Maria e Elisabetta formano l’ancora della Croce. Le estremità si intrecciano volendo significare l’abbraccio fraterno. L’abbraccio della celebrazione della speranza. L'abbraccio dell'incontro. I due volti che si guardano l'un l'altro simboleggiano l’accoglienza dell'arrivo di Cristo. Maria ha voluto mettersi in viaggio, è colei che porta speranza, è Maria che decide di "alzarsi" ... andare, camminare indicando un atteggiamento interiore di prontezza e disponibilità, apertura ai sussulti dello Spirito Santo

Le tre figure umane simboleggiano le tre culture: Europa, Africa e America Latina (Messico) che cantano la speranza; non sono figure statiche ma in movimento. Una speranza proiettata verso il futuro.

L'intera serie di simboli forma un’unità a forma di cuore aperto con le figure di Maria ed Elisabetta. Siamo un’unica famiglia, scrutiamo l'orizzonte, discerniamo i movimenti dello Spirito. Seguiremo il vento dell’ispirazione che muove i nostri cuori, accoglieremo le numerose sfide che affliggono la nostra società e gli inevitabili problemi di ogni famiglia religiosa certe che siamo ancorate nella fede in Gesù Cristo, fonte della nostra speranza.

“Siete opera di Dio cantate questa speranza”.