Pierobon L., Presenza dolce e discreta, ed. Isg edizioni, Vicenza 2001

Recensione di Angelo Padoan

Madre Elisa Sambo (1816-1897) è la co-fondatrice insieme a p. Emilio Venturini (1842-1905) della congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia. Ciò avvenne nel 1873.

In occasione del centenario della sua morte sr L. Pierina Pierobon ha dato alle stampe un libro scritto in forma aneddotica e piana, che intende ricostruire le varie tappe di questa benemerita fondatrice, dai primi incontri con il p. Venturini fino alla nascita dell'Istituto. Entrambi hanno camminato di pari passo anche se si dice che la Sambo sia stata il cuore "della fondazione, perciò ella è tanto più viva nel tempo e nella schiera di donne consacrate che hanno segnato la storia delle Serve di Maria Addolorata. Attraverso il lavoro dell'autrice, appartenente anch'essa alle Serve di Maria Addolorata, viene illustrata la biografia di madre Elisa Sambo ripercorrendo le scene più pregnanti della sua vita unite alla sua statura spirituale; cosicché il libro diventa quasi uno stimolo per attingere dal suo esempio e dal suo amore nuova vitalità al carisma.

Indovinato il titolo dell'opera "Presenza dolce e discreta" poiché madre Elisa fu sempre a fianco del servo di Dio, p. Emilio Venturini, con discrezione e con dolcezza nel lodevole sforzo di promuovere la dignità umana e soprattutto femminile, quella delle orfanelle, in un periodo di tempo, il secondo Ottocento, in cui la donna non di rado sola, debole, indifesa e subalterna all'uomo.

L'opera si configura (come giustamente annota don Dino De Antoni amministratore diocesano) come la "storia di un amore" per Dio e per gli altri, un atto di completa donazione verso un'infanzia derelitta, quasi l'estrinsecarsi di un amore materno di una donna che vuole, nel suo piccolo, dare tutta se stessa. Si potrebbero definire, queste, "pagine per il popolo", in quanto non vi affiorano intendimenti letterari: sono semplici fioretti che, citando ancora il presentatore, "illustrano la fantasia dello Spirito Santo nel suscitare risposte ai bisogni dell'uomo".

L'autrice spazia dai primi incontri di sr Elisa con p. Emilio, ai primi aiuti materiali donati ai poveri, alle condizioni di povertà materiale in cui operò nei primi tempi la suora, dall'accoglienza della prima orfana nella sua casa (1870) alla congregazione dell'istituto san Giuseppe (1871), dalla nascita della congregazione delle Figlie di Maria Santissima Addolorata (1873), al trasferimento nella nuova casa che diventerà la Casa Madre della "Madre Elisa – conclude sr Pierina – aveva raggiunto la pacificazione interiore mediante un'ascesi costante scandita dall'esercizio delle virtù teologali. La sua profonda fede era alimentata dalla sua intensa preghiera che la apriva alla speranza e all'abbandono fiducioso alla divina Provvidenza. L'amore di Cristo, contemplato morto sulle braccia della Madre, l'ha portata a condividere tutto quello che possedeva con i suoi fratelli iniziando dalla casa e dal piccolo patrimonio lasciato dal p. Renier per assicurarle la sussistenza, fino al dono della sua stessa persona".

Madre Elisa ha lasciato perciò alle sue figlie, che tuttora attivamente operano, una feconda eredità.

A. Padoan

Recensione di G. Penzo Doria

Le Serve di Maria Addolorata di Chioggia hanno da qualche giorno un altro motivo di orgoglio che esalta la loro missione caritativa nel mondo. Madre Elisa Sambo, la minuscola suora che divise gioie e sofferenze con padre Emilio Venturini, quest'ultimo oggi in fama di santità, ha lasciato, a cent'anni dalla sua morte, un testamento spirituale di straordinaria umanità.

Anima semplice, discreta, ma caparbia nella fede del Signore e nell'aiuto verso i più bisognosi, ha assunto un ruolo fondamentale per la storia sociale di Chioggia a cavallo tra Otto e Novecento. Una storia che vedeva le fanciulle nascere e morire illetterate e, quelle prive di dote, semplicemente morire.

Sono questi, in sintesi, i risultati ricavabili dalla biografia che le ha dedicato una delle continuatrici della sua opera, suor Pierina Pierobon, in un libro che ha visto la luce il mese scorso e che è stato consegnato a Chioggia l'8 dicembre 1997, a cent'anni dalla sua morte e nella festa dell'Immacolata concezione.

Quello di suor Pierina, che tra l'altro è anche la postulatrice della causa di canonizzazione di p. Emilio Venturini d.O., è un libro che si trasforma in una specie di album fotografico commentato, dove le parole corredano i disegna al tratto di padre Faustino Faustini, o.s.m. e viceversa, in una lettura che si fa tutta d'un fiato: lineare, nitida, dolce.

Si tratta dunque di parole per immagini di una semplicità naturale, nello stile delle Serve di Maria, senza cioè acrobazie letterarie inutili, nella semplicità e nel candore con le quali, ne sono certo, le avrebbe scritte madre Elisa, magari nel centenario della morte di un'altra sorella.

Gianni Penzo Doria